APOCALYPSE NOW – NUOVO MAI APERTO
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Description
1969: la guerra del Vietnam è al culmine. Il capitano Benjamin L. Willard è un ufficiale dell’esercito statunitense, già per tre anni in Vietnam, ed è appena tornato a Saigon. Sebbene formalmente faccia parte della 173ª Brigata Aviotrasportata, in realtà è spesso incaricato di operazioni speciali dalla CIA, che lo hanno via via provato al punto che ormai appare incapace a rientrare nella normalità.
Due funzionari del servizio d’informazione militare, il generale Corman e il colonnello Lucas, insieme ad un civile (probabilmente un membro dei servizi segreti), convocano lo spaesato Willard allo scopo di affidargli una missione speciale. Si tratta di un incarico delicato ed “anomalo”, e lo stato confusionale del capitano costituisce – paradossalmente – una calzante precondizione per assolvere il compito. Willard deve effettuare un viaggio su un Patrol Boat River, lungo il fiume Nung, nella remota giungla cambogiana, e ivi scovare il colonnello statunitense Walter E. Kurtz, ex alto ufficiale dei Berretti Verdi, da tempo disertore, con l’obiettivo di ucciderlo (nella motivazione ufficiale trasmessa a voce: porre fine al suo comando). I superiori affermano che Kurtz – un tempo considerato ufficiale modello e prossimo alla promozione al grado di generale – è impazzito e si è messo a capo di una legione di sbandati e di indigeni delle montagne nella foresta della neutrale Cambogia, con cui combatte una guerra totalmente al di fuori delle regole e di qualsiasi quadro di comando. Le affermazioni dei vertici militari americani sulla follia di cui sarebbe preda Kurtz sembrano avallate da una delirante trasmissione radio effettuata dallo stesso colonnello ribelle (intercettata dal comando).
L’obiettivo assegnato a Willard, dunque, è di infiltrarsi fra le file degli ammutinati e porre fine al comando di Kurtz, ossia ucciderlo, “con estrema determinazione”, come tiene a specificare il civile presente al colloquio conviviale (la sequenza indugia molto sulle pietanze del banchetto[5]) con cui si dà il via all’insolita operazione; la stessa esistenza della missione i presenti mai ammetterebbero in sede ufficiale: hanno ordinato e scientemente perseguito infatti l’assassinio premeditato di un comandante statunitense da parte di un altro ufficiale. Il tutto è reso ancora più urgente e necessario dal fatto che anche un altro ufficiale dei corpi speciali, Richard M. Colby, inviato prima di Willard a trovare una soluzione alla strana situazione venutasi a creare nella giungla attorno alla figura carismatica del Colonnello, risulta passato, invece, dalla parte dell’ufficiale disertore. Kurtz parrebbe quindi disporre di elevate capacità di convincimento e “seduzione”, se non addirittura di plagio, delle persone con le quali entra in contatto.
Il capitano Willard si mostra presto in grado di recuperare la lucidità, l’autocontrollo e la motivazione necessaria per intraprendere la missione: studia con attenzione e curiosità il dossier riguardante Kurtz, trovandovi conferme al fatto che egli abbia effettivamente assunto il ruolo di un signore della guerra e sia incondizionatamente “adorato” da numerosi nativi e militari a lui rimasti fedeli. Lo studio della biografia di Kurtz ha luogo durante la lunga e pericolosa navigazione che dovrà, fra molteplici impedimenti e sorprese, condurre Willard al suo obiettivo.
Ed è all’inizio della risalita del fiume verso il confine cambogiano che lo stesso Willard inizia anche a fare la conoscenza dell’eterogeneo equipaggio assegnatogli: l’ostinato e formale George Phillips (comandante della barca), l’ingenuo e simpatico Lance B. Johnson (un noto surfer californiano), lo scanzonato Tyrone Miller, detto “Clean”,[6] il sensibile Jay “Chef” Hicks (un aspirante chef di New Orleans, che Willard descrive come “troppo nervoso per il Vietnam, forse troppo anche per New Orleans”). L’imbarcazione e i suoi membri, che normalmente svolgono il servizio di pattuglia presso la foce del fiume Nung, appartengono alla Marina degli Stati Uniti e non sono nuovi a missioni del genere.
Nella prima tappa, la task force di Willard incontra il tenente colonnello William “Bill” Kilgore, comandante del 1º squadrone elicotteri del 9º Reggimento della Cavalleria Aerea, il quale ha il compito di scortarlo nel tratto iniziale del viaggio. Kilgore è inizialmente disinteressato al capitano Willard e alle sue sorti, ma, dopo aver riconosciuto Lance, propone a quest’ultimo di fare surf sulla foce del fiume Nung, proprio dove Willard e il resto dell’equipaggio devono venire aerotrasportati.
A bordo di numerosi elicotteri, Kilgore e i suoi uomini attaccano un villaggio controllato dai Viet Cong, non distante dalla spiaggia, mentre la barca di Willard e dei suoi quattro compagni viene trasportata da un mezzo aereo. Durante l’attacco, Kilgore fa risuonare a tutto volume, tramite altoparlanti installati sugli elicotteri, la Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner, al fine di galvanizzare il morale del suo reparto e terrorizzare i nemici. Nonostante l’effetto sorpresa e la supremazia militare, si registra comunque un robusto contrattacco dei guerriglieri vietnamiti, con la distruzione di un elicottero e ripetuti colpi di mortaio dalla vicina giungla.
In tale scenario bellico intenso e altamente insicuro, il tenente colonnello Kilgore costringe i suoi uomini a praticare il surf, fra boati e pallottole sibilanti, convinto che un attacco aereo con impiego di napalm, da lui stesso richiesto per “bonificare” l’area dove è posizionato il mortaio che li sta minacciando da molti minuti, possa presto rendere sicura la zona. In effetti, dopo l’annunciato intervento da parte di una sfrecciante squadriglia di cacciabombardieri F-5, l’alto ufficiale può esultare con sollievo, rivolgendosi così a Willard:
«Mi piace l’odore del napalm al mattino. Una volta abbiamo bombardato una collina per dodici ore, e finita l’azione siamo andati a vedere. Non c’era più neanche l’ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell’odore… sai, quell’odore di benzina. Tutto intorno. Profumava come… Come di vittoria.»





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